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La crisi psicologica: evoluzione dell'individuo

Il termine "crisi" deriva dal greco krinein e significa decidere, scegliere. Tutta la vita è costellata da crisi inevitabili, e proprio perché la crisi segna un passaggio, essa si presenta in momenti di particolare transizione e cambiamento (si parla infatti di "crisi evolutive"). La crisi può avvenire nell'infanzia o nell'adolescenza, ma anche nell'età adulta e durante la vecchiaia; oppure può verificarsi all'improvviso senza essere legata a un preciso momento dello sviluppo, per esempio in seguito alla perdita di una persona cara, a un licenziamento, a una malattia. Queste situazioni hanno in comune la rottura di un equilibrio precedentemente acquisito che deve essere ripristinato, magari cambiando schemi di comportamento e di pensiero, che sembrano non essere più funzionali alla situazione presente.

Di seguito verranno presentate solo alcune delle possibili situazioni di crisi sperimentate dall'essere umano nell'arco della vita:

  • La prima infanzia è una delle situazioni di crisi (e quindi di cambiamento), che si verifica quando il bambino comincia ad apprendere il controllo degli sfinteri, tra i due e tre anni. Per poter controllare l'evacuazione sono necessari sia il raggiungimento di un certo grado di sviluppo fisiologico, sia una maturità psichica essenziale. Questo periodo si caratterizza per lo sviluppo delle abilità motorie e intellettive. A circa tre anni, il bambino tende a voler essere autonomo, ma proprio per questo si incontra con le proibizioni da parte del mondo adulto: compare il "no" come ostacolo all'indipendenza, e contemporaneamente il bambino deve soddisfare richieste di adeguatezza, tra cui il controllo sfinteriale richiesto dalle regole sociali. In questa situazione il bambino può avvertire la limitazione della propria autonomia, e può reagire con comportamenti di opposizione a quanto gli viene richiesto.

  • La seconda infanzia è caratterizzata dall'ampliarsi delle occasioni di crescita e di nuove sperimentazioni, si presentano nuovi momenti di crisi. Per esempio intorno ai sei anni c'è l'ingresso nella scuola, esperienza fondamentale per l'adattamento sociale. La crisi può essere determinata da nuovi ritmi di vita, dalle necessità di impegno nelle attività scolastiche, dall'interazione con persone nuove, dal primo distacco dalla madre.

  • L'adolescenza è dettata da crisi fisiologiche per un adeguato sviluppo della personalità, in quanto preludono a un passaggio dall'infanzia all'età adulta, in funzione di rapidi cambiamenti corporei e dalla necessità di un adattamento sociale. I cambiamenti che interessano questa fase riguardano prima di tutto l'aspetto fisico: il corpo aumenta di dimensioni e assume forme da adulto, ma all'individuo serve tempo per abituarsi a queste evidenti trasformazioni. La crisi insorge per un corpo che non si riconosce come proprio, che non è come lo si vorrebbe. Le crisi adolescenziali sono date anche dallo sviluppo sessuale, evento che è un segno di crescita ma che può anche dare origini a sentimenti di colpa e sintomi ansiosi. Si attivano anche cambiamenti intellettivi, sviluppando la tendenza all'introspezione e alla discussione. L'adolescente si proietta nel futuro, sogna a volte anche quello che non è possibile, vivendo quindi situazioni di conflitto. In questa fase l'identità non è ancora ben definita: l'adolescente non è più un bambino, ma non è totalmente un adulto.

  • L'età adulta è caratterizzata da diversi momenti di cambiamento: per esempio, si possono presentare difficoltà di realizzazione personale, sia in campo affettivo che professionale. Secondo alcuni autori, intorno ai quarant'anni si presenterebbe la crisi dell'"età di mezzo", nel momento in cui l'individuo sembrerebbe avere maggiore consapevolezza delle proprie risorse interne. A quest'età si cerca una maggiore , stabilità nella propria vita e anche la responsabilità in ambito lavorativo tendono a cambiare, proprio perché cambia la maturità della persona. Si modificano i rapporti con gli amici, con i genitori, con il passato, con il tempo, che assume una nuova dimensione. Il processo verso la maturità procede attraverso il maggior impiego delle capacità di giudizio, che devono però essere vitalizzate dall'energia giovanile, dall'immaginazione e dalla fantasia. A volte c'è il ricorso coatto alla cosmesi, alla chirurgia plastica, o si manifesta una iperattività volta alla competizione; può anche succedere che la persona perda la genuina partecipazione alla vita sociale, tenda alla depressione avvertendo un senso di vuoto. In queste situazioni l'individuo si avvicina alla senescenza in modo inadeguato e poco funzionale all'equilibrio interiore. Quando ormai i figli lasciano la casa d'origine, i genitori attraversano una nuova fase e possono manifestarsi gli effetti della "crisi del nido vuoto": si avverte un senso di vuoto, di inutilità, di crisi d'identità, soprattutto se il rapporto fra i due era centrato sul ruolo dei genitori.

  • La senescenza è il momento della crisi legata alla consapevolezza del decadimento fisico e psichico: memoria, apprendimento e attenzione non sono più sufficienti come in giovane età, sentendosi escluso da opportunità e ruoli sociali. In generale, la persona anziana è più attenta agli stimoli interni, tende ad evitare situazioni che implicano un investimento emotivo, non cerca le sfide né i rischi. Il pensionamento segna un cambiamento nel ruolo sociale, che a volte è talmente rapido da ricadere sull'individuo con gravi ripercussioni, anche di tipo psicosomatico. Per un soggetto anziano è difficile pensare al futuro, perché il tempo disponibile è ormai poco, per cui tende a legarsi al passato o ad aggrapparsi al presente. L'istinto di vita è molto vivo: egli teme la malattia, il ricovero ospedaliero, e soprattutto la lunga degenza, percepita come segno sicuro della fine. Si possono verificare frequentemente episodi depressivi e comportamenti di suicidio, in quanto la persona sperimenta spesso la solitudine e l'emarginazione, con conseguente ansia e disadattamento.

Generalmente al termine "crisi" viene attribuita una connotazione particolare: quando una persona attraversa un momento di crisi, si pensa sia un momento esclusivamente negativo, ma non è sempre così. Attraversare un periodo di crisi psicologica significa essere in una fase si cambiamento, di scelta; di "negativo" c'è l'aspetto emotivo. In realtà è un momento produttivo per l'evoluzione dell'individuo.

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